Trama:
Napoleone e’ in esilio a Sant’Elena dopo la disastrosa sconfitta di Waterloo. Mentre detta le sue memorie al piccolo stuolo di cortigiani che lo attornia medita una nuova fuga e un nuovo impero. Quando nella rada approda un mercantile i fedeli all’Imperatore organizzano uno scambio con un marinaio francese dalla straordinaria somiglianza che prendera’ il posto di Napoleone mentre quest’ultimo andra’ in Francia.
Commento:
Chi oggi ha il coraggio di proporre storie fuori dagli schemi merita tutta la nostra ammirazione, e senz’altro il giovane regista americano Alan Taylor questo coraggio lo ha avuto. Girare un film storico su una figura scomoda come quella di Napoleone e’ un’impresa non da tutti, e come sovrappiu’ Taylor ce la racconta senza sfarzi (riuscendo comunque a trasmettere un’aderenza storica notevole) e con leggerezza, che dai tempi di ‘Palookaville’ e’ senza dubbio la sua cifra stilistica piu’ forte. Napoleone dunque, anzi, due Napoleoni, il vero e il falso, entrambi interpretati da un magistrale Ian Holm che sa essere autoritario e imperioso, rozzo e cafone allo stesso tempo, passando da un personaggio all’altro, senza indulgere mai e senza abbandonarsi ad istrionismi. Sequenza cult il suo passaggio in carrozza per Waterloo dove un Napoleone in incognito trova i souvenir della famosa battaglia compreso un piccolo imperatore di legno che sale una lunga scala dove ogni gradino rappresenta una delle sue importanti vittorie, ma che arrivato in cima non puo’ che cadere giu’, perche’ la scala finisce.
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