Pubblicato in: Recensioni Film

Da zero a dieci

film commedia, Italia '02 Regia di Luciano Ligabue, con Massimo Bellinzoni e Pierfrancesco Favino.
di pianetafilm 16 settembre 2007

Trama:
Quattro amici avviati verso la quarantina tornano a Rimini, per completare un week end lasciato a meta’ venti anni prima. Li’ hanno dato appuntamento alle quattro ragazze conosciute all’epoca.

Commento:
Se ad ogni film si potesse abbinare un aggettivo come certe riviste di cinema si permettono di fare allora il nuovo film di Luciano Ligabue si puo’ riassumere con ‘tristezza’. D’altronde da una pellicola il cui titolo e’ ispirato dal giochino idiota che fa il protagonista, psicopatico maniaco di pagelline, non ci si puo’ veramente aspettare di piu’. Quindi tristezza per il giochino delle pagelline, tormentone spaccapalle che ci perseguita dalla prima all’ultima scena, che voto dai alla tua vita?, che voto dai ai tuoi amici?, che voto dai a tua sorella? e a Ligabue? Il tutto senza un minimo di ironia, con la certezza fasulla degli oroscopi delle riviste femminili. Tritezza per Luciano Ligabue, cantautore di successo (che non vuol dire qualita’…) deciso a perseguire il cinema con i suoi film autoreferenziali. Passi per il bruttino (ma ben fatto) Radiofreccia. Ma ‘Da zero a dieci’ sembra annaspare alla ricerca di qualche idea coatta da propinare allo spettatore. Tristezza per una pellicola che si vorrebbe ambientata ad agosto (precisamente tra il 31 luglio e il due di agosto) e che invece e’ stata girata in una stagione piu’ fredda, e si vede… Tristezza per un manipolo di attori incapaci a rendere anche solo vagamente l’idea dei quasi quaranta (non basta dirlo ad ogni pie’ sospinto…), con buona pace della pur brava Elisabetta Cavallotti, bruciata anzitempo con ‘Guardami’. Tristezza per la trama, ridicolo pot-pourri’ di mediocrita’ senza talento e anima. Non bastava affrontare il tema della crescita, ci si e’ voluto forzatamente infilare la famiglia, la strage di Bologna, l’omosessualita’ maschile, quella femminile, la bisessualita’, la provocazione, il blues, il tradimento, l’amico morto, il gay pride, il cancro, il passato che non passa, il futuro che fa paura. Overload error. Tristezza per Rimini, quasi una piccola Las Vegas a sentire Ligabue. Come Ostia una piccola Marsiglia. o Cesenatico come Palm Beach. O Parigi una piccola Bari. Tristezza. Da zero a dieci si becca un bel tre, e Ligabue la dovrebbe smettere di scrivere e dirigere film, ostentando un mestiere che non ha e delle idee che sono quello che sono, nulle.

Links:
sito ufficiale (in italiano).

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