Trama:
Nella povera Irlanda del 1924 Harry coltiva cavoli e un odio inossidabile per George, per il solo fatto che ‘un uomo si giudica dai suoi nemici’, e George e’ l’uomo piu’ ricco e benvoluto del villaggio. Il suo odio cresce di pari passo con l’incubo di trasformarsi in un albero…
Commento:
Passato in concorso a Venezia, il nuovo film di Paskaljevic (La polveriera, 1998), e’ basato su di una antica favola cinese, ma tratta – per stessa ammissione del regista – il dramma dei Balcani. Curiosi slittamenti spazio-temporali, uniti alla nazione d’origine del produttore che elargisce i soldi a Paskaljevic, gli hanno conferito questa impronta irlandese, peraltro azzeccatissima. Il protagonista Colm Meaney e’ uno di quegli attori che in Italia ce li sognamo, proveniente dalla commedia ha un volto ed una gestualita’ che da soli esprimono la profondita’ della situazione (non a caso a Venezia era segnalato come uno dei possibili vincitori). A tratti comico ‘Come Harry divenne un albero’ rientra nella tradizione delle allegorie, con i pregi e i difetti tipici di queste opere, ovvero ottime intenzioni ma molta pedanteria nello sviluppo. I disinvolti passaggi da commedia a dramma, a tragedia, senza soluzione di continuita’ spezzano la tradizione classica ma anziche’ alleggerire trama e clima emotivo del film lo appesantiscono eccessivamente. Nel dubbio comunque rimane una pellicola di ottimo livello medio, che sa raccontare l’attualita’ con piu’ efficacia di mille telegiornali.
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