Trama:
Primo giorno di servizio presso la narcotici della matricola Jake. Il suo tutor e’ il detective Alonzo Harris, che sconvolge il giovane Jake con i suoi metodi da duro ed il suo cinismo. Per Jake e’ un vero e proprio viaggio all’inferno, che non riesce a rallentare ne’ tantomeno a fermare.
Commento:
Transitato a Venezia in una sezione collaterale ma tutto sommato ben accolto dalla critica e dal pubblico arriva il giorno d’addestramento che il giovane regista di colore Fuqua ha voluto imporre a Ethan Hawke, per generare azione e tensione, certo, ma anche per dare un bel colpo all’immagine del Lapd, il famigerato dipartimento di polizia di Los Angeles, gestito e guidato come un corpo militare estraneo alla citta’. Se Ethan Hawke risulta un po’ troppo algido e ingenuo nel ruolo del giovin poliziotto Denzel Washington e’ a sua volta troppo poco coatto e macho per il ruolo inflittogli. Eppure probabilmente i due funzionano anche per questo, perche’ se il plot ricorda altri film del genere ‘sbirri cattivi’ come ‘Il cattivo tenente’ di Ferrara, ‘Copland’ di Madsen o ‘Affari sporchi’ di Figgis e’ pur vero che e’ proprio la normalita’ apparente di ‘Training Day’ a colpire maggiormente. Nelle pellicole citate i poliziotti sono indubbiamente non solo cattivi, ma spesso anche solo ‘mele marce’ di un dipartimento in cerca di redenzione. Per buona parte del film di Fuqua invece Denzel Washington ripropone la logica fascista dei tanti action movie Stallo-Schwarzenegghi, con un florilegio di luoghi comuni sulla ‘legge della strada’, sul ‘bisogna essere cattivi per dare la caccia ai cattivi’ ecc ecc. Solo che qui tuta la retorica serve solo a incastrare il puro (lui si) Ethan Hawke e noi con lui, che alla fine la retorica della tolleranza zero serve solo a giustificare il proprio tornaconto personale. Con buona pace di Rudolph Giuliani e George Bush.
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