‘No Man’s Land’ – film drammatico, Francia ’01
Regia di Danis Tanovic, con Branko Djuric e Rene Bitorajac.
Trama: Durante la guerra civile jugoslava del 1993 due soldati di fazioni opposte si ritrovano bloccati nella terra di nessuno tra i due fronti contrapposti. Disperati si alleano per uscire dalla situazione critica nella quale si trovano mentre giunge in loro soccorso un sergente dei caschi blu che si trascina dietro la stampa internazionale.
Commento: Se vi chiedessero dov’eravate nel 1993 cosa rispondereste? Il 9 di novembre nel corso di feroci bombardamenti viene raso al suolo il ponte di Mostar, lo Stari Most, eretto nel 1566. Nel corso del successivo assedio alla citta’ saranno migliaia i deportati nel campo di concentramento croato Heliodrom. Il 29 maggio a Gornji Vakuk militari bosniaci agli ordini del comandante Hanefija Prijc sparano su di un convoglio umanitario proveniente da Brescia. I pacifisti italiani pagano il loro tributo di sangue lasciando sul campo tre volontari.
Mentre il governo italiano e piu’ in generale i governi occidentali tentennano spedendo sul posto formazioni di caschi blu senza ordini precisi, come Tanovic mostra abilmente nel film, i volontari italiani che si recano personalmente nella ex-Jugoslavia raggiungono la cifra di ventimila unita’.
Se vi chiedessero dove stavate nel 1993 probabilmente non lo ricordereste piu’.
Danis Tanovic arriva con un film crudele a ricordarci cosa e’ stato il conflitto jugoslavo, e quali sono state le mancanze, i limiti e gli errori dell’intervento occidentale. Accurato, deciso, irriverente e divertente fino ad un finale di sangue che definisce una posizione: quella supina, l’unica possibile nei Balcani, dove la guerra non e’ mai finita.